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GIORNATA INTERNAZIONALE PER LE PERSONE CON DISABILITÀ 03/12/202

GIORNATA INTERNAZIONALE PER LE PERSONE  CON DISABILITÀ                                                                                                                01/12/2021 

  In occasione della celebrazione della giornata internazionale per                le persone con disabilità, L'ITC XXIV Maggio di Taormina ha ritenuto        utile - al fine della sensibilizzazione sulla disabilità  e della necessaria     integrazione piena e cosciente dei disabili nel tessuto sociale -                 favorire tra gli alunni un dibattito sull'argomento ed ha  organizzato una    serie di iniziative per l'affermazione dei bisogni emergenti degli alunni     speciali.
  La giornata ha previsto la proiezione del documentario RAI per il   sociale sulle disabilità e sulla figura del Caregiver.
I n seguito, si è tenuto un dibattito moderato dal Prof. De Filippi che     vanta numerose esperienze nel settore, essendo stato, tra l'altro, tutor     universitario per studenti con bisogni educativi speciali.
  La giornata si è conclusa con un l'intervento
del Preside  Prof. dott. Salvatore Loria

NUOVE FRONTIERE DELL’ASSISTENZA SCOLASTICA AGLI STUDENTI BES/DSA

Diventare tutor per studenti con disabilità significa valorizzare molto il lato umano della persona, fornendo allo studente un servizio professionale che, introdotto da un corso di formazione, sia volto ad offrire le fondamentali linee guida sul lavoro da svolgere. Il tutor è in generale una figura professionale che agevola le attività scolastiche di studenti con disabilità fisiche o sensoriali, oltre che di apprendimento, elaborando soluzioni idonee a gestire gli incarichi assegnati. Per fare ciò, certamente, dovrà interessarsi alle problematiche dello studente cercando, primariamente, di capire le sue esigenze al fine di meglio relazionarsi allo stesso, per entrare in una specifica ottica organizzativa che applichi l’approccio migliore possibile utilizzando le categorie d’esame che nascono dai vari livelli di percezione e di descrizione. La prima problematica da affrontare risulta, tuttavia, quella interna al professionista e cioè il riuscire ad organizzare un ritmo di lavoro che non intralci il proprio calendario di studio e di vita. Successivamente il secondo aspetto da considerare riguarda, invece, la capacità del tutor di superare i propri schemi mentali, unitamente alle prime difficoltà connesse ai rapporti tra le parti. Va, intanto, fatto presente che una pecca riscontrata nel sistema risulta essere spesso l’assenza ciclica di riunioni fra tutor, incontri fondamentali, volti al confronto, al fine di evitare che il lavoro venga inteso come un rapporto personale fra il tutor e lo studente. Se il servizio riguarda sia studenti BES/DSA che soggetti con handicap fisici ciò inevitabilmente comporta il confrontarsi con un endemico pudore nei confronti delle disabilità, pudore che, spesso, viene vissuto dal tutor con disagio, sentendosi inadatto di fronte alla sofferenza di altre persone. Il tutor non è un assistente sociale e, pertanto, il suo ruolo è diverso da forme di assistenza diverse da quelle descritte e per le quali vige la presenza dei centri di supporto psicologico a cui va, immediatamente, fatta la segnalazione. Il tutor è una figura che affianca ed aiuta nella comprensione e nel dialogo e che deve relazionarsi in funzione della disabilità non lasciando in secondo piano la sua sensibilità ed il suo bisogno di normalità, a fronte delle grandi difficoltà che uno studente disabile deve affrontare per frequentare l’università. Per fare ciò dovrà avvicinarsi in modo professionale, ma empatico, ad una persona per cui la disabilità rappresenta una parte della sua identità. Non esistono tutor che non sono all’altezza dei loro compiti come non esistono tutor a cui non capiterà di sbagliare o di dire qualche cosa fuori luogo. I tutor sono persone al pari dei disabili che, semplicemente, non sono “casi umani” ma studenti ove l’importante è sempre spronare lo studente spingendolo, seppur con rispetto e garbo, a vedersi più autonomo non appoggiandosi, sempre e soltanto, all’aiuto degli altri. Certo, spesso, ci si trova investiti da tensioni e frustrazioni provenienti dallo studente ed a tal fine va ricordato che bisogna evitare che ci si approfitti della disponibilità e gentilezza mostrata, evitando che si creino i presupposti per una mancanza di responsabilizzazione e di crescita dell’autonomia perché la missione del servizio disabilità si realizza nell’accoglienza e nell’attivazione di servizi di supporto alle attività di studio. Non va sottaciuto, tuttavia, anche che spesso allo studente disabile si affianca la situazione dello studente con un DSA. Uno studente disabile è un “diverso utente” e non un “utente diverso” poiché la diversità è una caratteristica di ogni forma di vita in quanto ognuno di noi svolge facilmente certe azioni e trova difficoltà a svolgerne altre. Il tutor, in questi casi, è un mediatore tra studente ed istituzione che ha come scopo eliminare gli ostacoli alla normale funzione della vita scolastica vedendo come autonomo lo studente con disabilità, vedendo anzi lo studente come un collega che può anche diventare un amico. Per fare ciò non deve essere compassionevole, sostituendosi allo studente, ma deve chiedere come aiutare ed offrire un aiuto sincero, cercando di ridurre alla persona disabile tutte le situazioni che sono fonte di disagio o di affaticamento e focalizzando l’attenzione sulla persona e non sulla disabilità. Il tutor dovrà sempre ricordare di essere un esempio relazionale anche se dovrà essere conscio che per eventuali dubbi e/o problematiche dovrà contattare sempre gli ufficio specifici. Necessita pertanto che il tutor costituisca rapporti basati sulla fiducia, imparando dai vissuti negativi nella propria esperienza e proprio in tal senso il servizio di tutorato è un’azione di tutela dei diritti morali e materiali dei proprio assistiti, in aderenza a quanto stabilito dalle varie norme giuridiche di pertinenza nonché alle finalità sociali contemplate nello stesso statuto di costituzione della figura. A tal fine sono necessari percorsi, metodologie e scelte didattiche che consentano allo studente il raggiungimento di traguardi sulla base delle proprie potenzialità e possibilità anche se spetterà poi alla pubblica amministrazione la fornitura di ausili didattici speciali e di eventuali testi di studio. Ed proprio in tale ottica la diagnosi funzionale è un momento fondamentale e proprio per questo a tal fine è fondamentale la frequenza ad un completo e specifico corso di formazione per tutor DSA e BES. Nella diagnosi DSA, infatti, assai importante è l’analisi dell’immagine del sé e, quindi, della autostima e degli attribuzionali senza dimenticare gli aspetti emotivi e relazionali della persona assistita. Comunicare è utile per la crescita al pari dell’ascoltare e, pertanto, è preliminare capire punti di forza e di debolezza che si riscontrano nei DSA anche attraverso un approccio empatico. Elaborare un buon metodo di studio, in tal senso, è un prerequisito dell’apprendimento e proprio per questo è fondamentale una clinica annotazione di contenuti, anche dal punto di vista dei livelli di attenzione dello studente e dei suoi comportamenti ciclici. Soprattutto riguardo l’osservazione delle abilità strumentali ed dei criteri di modalità di verifica e valutazione dando anche le proprie indicazioni per lo svolgimento di un servizio di tutorato didattico che sia pensato ed elaborato anche e soprattutto alla luce delle singole diagnosi.

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